Le indagini sulla morte di Davide Buzzi continuano: gli inquirenti stanno cercando di stabilire a chi imputare l’omicidio.
L’omicidio di Davide Buzzi è una vicenda che racchiude in sè forti emozioni, come rabbia e tristezza, che hanno portato il tatuatore 43enne di Ferrara a presentarsi, verso fine agosto, davanti ad un locale con una tanica di benzina in mano. Ad aspettarlo lì, c’erano i titolari del bar che non lo hanno risparmiato: Buzzi è stato ucciso a colpi di bottiglia, chiave inglese e con il lucchetto della serranda.
Il 43enne cercava vendetta: proprio in quel locale di via Bologna, il Big Town, aveva avuto un malore il suo figliastro ed il tatuatore credeva che fosse morto per una chiamata ai sanitari arrivata troppo in ritardo. Gli inquirenti, ora, sono al lavoro per capire a chi debba essere imputato l’omicidio: Mauro Di Gaetano, il proprietario del bar, o il padre Giuseppe.
Le ipotesi degli inquirenti
L’autopsia sul corpo di Buzzi si è conclusa lo scorso venerdì e ieri la procura di Ferrara ha rilasciato il nullaosta per la sua sepoltura, che dovrebbe avvenire dopo questo mercoledì. Il medico legale che ha analizzato il corpo del 43enne non ha saputo stabilire che cosa lo abbia ucciso. Un dubbio importantissimo per i pm, vogliosi di conoscere chi, fra Mauro e Giuseppe di Gaetano, abbia sferrato il corpo mortale.
Silvia Boni, il medico che ha praticato l’autopsia, ha chiesto più tempo al magistrato per attendere i risultati degli esami istologici. Questo, sostanzialmente, è l’ultimo tassello che manca agli inquirenti che, tempo fa, hanno ottenuto un video completo del delitto, ripreso dalla telecamera di sorveglianza del Big Town.